Il libro di Salvatore Nieddu, “In intro de sas cortes,” è una raccolta di racconti scritti in nuorese, che ci rimandano a un passato spesso collocabile dalla seconda metà del 900’. Come tutti i testi scritti nella nostra lingua, questi racconti di vita vissuta hanno un’importanza innegabile, se noi sardi desideriamo che la nostra “limba” possa continuare a restare una lingua viva, parlata, e non una lingua morta utilizzata soltanto da pochi esperti.
Per “lingua viva” intendiamo un parlare che possa essere comune in tutti gli ambienti e contesti della nostra vita collettiva tantoché, a nostro avviso, dovrebbe essere introdotta nelle scuole primarie e secondarie, affinché la conoscenza di questo patrimonio non sia lasciato alle sole famiglie. Ritornando ai racconti di Salvatore Nieddu, questi sono delle testimonianze di vita vissuta, fondamentali per comprendere gli aspetti sociali nella seconda metà del 900’. I racconti sono il più delle volte allegri ma non mancano anche i racconti malinconici.
Salvatore Nieddu ci offre tutto questo con maestria e sapienza, ricordando la speranza a chi l’ha persa, e i misteriosi giochi del destino a chi cavalca l’onda lunga dell’entusiamo. Un libro dunque da leggere con interesse, un libro che ci catapulterà in un passato che dobbiamo essere capaci di stringere, e non lasciar andare.
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